Il film narra le vicende di un prode guerriero, sopravvissuto al massacro del suo villaggio, in cerca di vendetta. L'uomo ha come fidati amici una pantera, un'aquila e due furetti. Si, si, fa tanto: ci sono due coccodrilli...Ma è resa benissimo questa unione tra uomo e animali, questo fatto di esser parte integrante di una Natura madre e matrigna che unisce nella lotta e nella sofferenza ( povero furetto) ogni essere umano.
Kaan è figlio di un re, meno male pensa fosse figlio di un dio, e il suo destino è quello di ammazzare il ferocissimo sacerdote a capo di una setta che spadroneggia nel suo villaggio natale. Costui si fa particolarmente odiare per via dei sacrifici umani che compie, donde a rimetterci sono i bimbi del posto.
Salvato da morte certa, il piccolo cresce. E si ritrova a doversi scontrare con il cattivissimo sacerdote.
Volendo possiamo leggerci anche una denuncia contro certa religione, e ad ampliare per ben il discorso : contro la propaganda di qualsiasi fonte. Mi par evidente sopratutto in una scena: quando l'aquila salva la bimba destinata al sacrificio e Maaz, il sacerdote luciferino, dice che quello è un voler del loro dio. Prima aveva rotto il cazzo che il loro dio voleva mangiare bambini arrosto. Queste cose capitano anche nella nostra vita: ribelli che diventano terroristi, dittatori che ammazzano a destra e a manca, ma poi le loro vittime si vedono in giro sane e salve. E noi come quel popolo a farci incantare, per inerzia, debolezza.
Ma questa parte non c'entra nulla, sto allungando il brodo in quanto che ve devo dì? Che è un bellissimo film. Avvincente come opera avventurosa, i personaggi pur essendo dei "tipi" da film di genere, hanno un minimo di credibilità, personalità, niente di troppo complesso, ma quel minimo per farteli piacere anche come "persone".
Coscarelli comunque è bravo a personalizzare il genere. Prende spunto dal successo di Conan, poi bisognerà che voi andiate a informarvi sui tempi di lavorazione chi è arrivato prima, chi dopo e tutte quelle cose pallose e serie, che lascio ai simpatici nerds. In ogni caso, e questa cosa l'apprezzo moltissimo, Coscarelli non si fa travolgere dal genere, non offre la regia, per quanto solida, di un mestierante, ma sa imporre una visione a tratti horror e leggermente ironica, piuttosto che celebrare il supermachismo dell'eroe di turno. Kaan, ma nella versione originale è Dar, infatti è un personaggio eroico, ma mai portatore di un messaggio di individualismo esasperato . Non è mai l'eroe che fa tutto da solo usando forza bruta e cieca ossessione per la morte e punizione dei nemici. Questa presenza continua degli animali, l'amicizia che lega con altri personaggi, lo rendono eroico in un contesto di unione, fratellanza, rendendo ancor più eroiche e spettacolari le sue gesta.
C'è il dramma del figlio non riconosciuto dal padre, del destino che comunque non tiene conto dei tuoi sforzi per sfuggirgli.
Kaan è il piacere di una visione cinematografica di genere che tal vuol rimanere. Non offende la nostra intelligenza di spettatori indisciplinati, mantiene sempre alta l'attenzione, ci fa tifare per i nostri eroi e poi: voglio un furetto <3 div="">
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Esistono due seguiti. Il secondo vede il nostro aggirarsi per le strade di Los Angeles, è diretto da uno dei produttori del primo capitolo, arrivando quasi dieci anni dopo. C'è sempre Mark Singer, ma insomma...
Godetevi questo primo e prezioso capitolo eh!
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