lunedì 6 agosto 2012

ATTO D'AMORE:DARIO.E LA TRILOGIA DEGLI ANIMALI

Il locale è vuoto.Gli unici clienti sono :la polvere,le sedie abbandonate in fretta e furia,i tavoli con alcuni avanzi in decomposizione,la luce va e viene.C'è un rubinetto in bagno che non si chiude bene e sentite per tutta la notte una goccia che cade.Una dopo l'altra,senza sosta.
Sono andati via tutti,ora c'è un nuovo locale per gente figa ,improvvisati,gente che ha le visioni e insomma tutto quel circo là.Guarda se vuoi della compagnia a buon mercato ,non farai fatica a trovarla lì.Non credo.Io non mi muovo.Tanto ho ancora un sigaro da qualche parte,c'è del daniel's,pochi e preziosi cubetti di ghiaccio.Mi piace stare qui.Molti non lo capiscono,e ridono.Lascio fare,sai perchè?Hanno torto,diciamo che non capiscono un cazzo.Hanno teorie,fantasie,penso che li vadano tutti a raccimolare nella squadra arrampichiamoci sui vetri.Io preferisco la tragedia alla commedia e quindi...Cosa c'è di più tragico nel vedere spegnersi lentamente un amico,un maestro,uno di quelli che facevano parte della vostra vita?Non lo so,ma sicuramente so cosa c'è di più triste:vedere i topi che abbandonano la nave,che giurano di non essere mai entrati qui,in questo locale.Arrivare ,dopo uso abbondante di droga mi sa,a dire che non è mai stato nessuno,non ha mai fatto nulla.E che dire?Che ti sei fatto male da solo,che non hai capito quando era il momento di finire,di chiudere,di lasciarci bene.Però quanto è umano tutto questo.Vorrei vederli i sapientoni che ti criticano cosa avrebbero fatto al tuo posto,ma al tuo posto non ci possono stare..Nè loro nè quelli che reputano geniali e artisti,ma mi facciano il piacere.Mi hai deluso,certo!Sono furioso e incazzato con te.Non ti perdono nulla.Non mi piace la gente che perde la dignità e non amo vedere i talenti sprecati.Per questo Dario ,ultimamente ti detesto.L'incazzatura totale,totalizzante,totalitaria di un cuore spezzato.Perchè noi sappiamo cosa è ,di cosa si tratti.Ho bestemmiato diverse volte il tuo nome.Perchè non ci è possibile difendere l'indifendibile.Nondimeno non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello di distruggere il tuo nome o abdicare come fanno altri.Sei stata la nostra gloria,leggenda,storia.I tuoi capolavori- e sono molti-vanno studiati,se queste bande sapessero studiare eh!La gerarchia è fondamentale e tu chiaramente i nuovi idoli odierni li hai sempre guardati dall'alto e loro ad annaspare cercando di avere la tua classe e potenza visionaria,senza mai riuscirci.Avevi molti soldi a disposizione?Giusto.Il pauperismo è la mania e passione delle bocche buone,a noi fa totalmente schifo.Le due lirette per fare un grande film,ma fatemi il piacere.Grossi finanziamente,alte aspettative,lavoro più duro e da professionisti senza quell'aria all'"nnamo è bbona 'a prima",che ha distrutto il nostro cinema di genere già traballante di suo.Sei stato Il Re,L'Imperatore,hai reso aristocratico un genere facilissimo alla rozzezza plebaglia di du frattaglie e robba de gomma.Dario,non lascerò mai questo locale perchè è casa mia.Sento ancora l'eco delle grandi vittorie.La potenza delle immagini trionfanti e della visionarietà purissima.
Ho trovato negli scantinati dei vecchi coltelli.Vittime della ruggine,dell'abbandono,del tempo.Li tengo con me.Quando usciranno dal locale fighetto per fighetti qui accanto,bè...credo che ci sarà da mangiare carne in abbondanza ,mio caro!





LA TRILOGIA DEGLI ANIMALI.

Mica facile fare il lavoro dell'arrotino,comunque stanno venendo fuori dei bei coltelli eh?Ah,dicevo:si abbiamo tempo.Dall'altra parte si stanno divertendo un sacco.Credo che stiano battendo il record mondiale dell'abuso linguistico del termine poeta.Non male.C'è musica,ridono,e ti insultano.La loro fragile forza è quella,ma vabbè.Tanto molti di loro saranno i punti di forza del nostro menù.
Quindi,lasciate che vi dica qualcosa.Dove posso cominciare?Sapete oggi sono tutti esperti,e sanno molte cose.Io non lo so,non credo di essere abbastanza preparato,serio,e intelligente per dire cose nuove e innovative sul mio amatissimo Dario.No,perchè non ne sono in grado,non voglio ingannare nessuno e cose simili.Non vi racconterò nulla di rivoluzionario e imperdibile.Sono solo le chiacchiere di un uomo pronto alla battaglia e al massacro e le impressioni,mie di piccolo e modesto spettatore.Non tirerò fuori nomi di Maestri della letteratura per affiancarle al mio idolo personale,perchè si rischierebbe -come spesso si fa-il ridicolo.No,vi dico solo cosa sono  e perchè mi piacciono,una cosa alla buona.

Come saprete il tutto comincia sul finire degli anni 60,dopo aver scritto sceneggiature per altri,Dario debutta con un film che rivoluzionerà la struttura del giallo e darà vita a un grande fenomeno ,a una splendida leggenda.
1)L'UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO.

Debutto assoluto perchè Dario firma sceneggiatura e regia.Il modello è quello del giallo classico,logico-deduttivo,un whodunit con tanto di rivelazione finale.
Un maniaco uccide giovani donne,la polizia non ha indizzi sufficenti.Un giorno lo scrittore in crisi creativa Sam ,americano in Italia,si imbatte in una terribile aggressione all''interno di una galleria d'arte.Una donna viene ferita gravemente.Lui rimane bloccato all'ingresso da due pareti di vetro che fungono da porta.Fino a quando arriva la polizia.
Essendo testimone ,il commissario non gli restituisce il passaporto e lo obbliga a collaborare con loro.La vita di Sam sarà in grosso pericolo.
La forma è classica certo e anche un certo modo di portarla avanti.Cosa cambia?Le tematiche forti che mette in azione:sadismo,follia,rapprti famigliari malati e ambigui,una visione decadente e amara della società attraverso l'implosione delle regole morali che dovrebbero sempre guidarci.La donna come vittima,ma originalmente anche come assassina,cinica e spietata.Il femminile che non solo è vittima delle forze potenti della morte,ma che è esso stesso elemento di tragedia.
Argento è il primo a non trattare la donna solo come corpo di massacro,ma anche come carnefice e spietata portatrice di morte.Da notare anche il modo delicato con cui porta sullo schermo,in tempi non sospetti , il tema dell'omosessualità.Accennato,ma con garbo.Un'altra costante della sua carriera.Oggi belerebbero di omofobia forse,e ma che ci vuoi fare?L'unico che non ha diritto alla lamentela è il cittadino medio,anzi lui come lavoratore è quasi sempre visto come un pirla reazionario.Ma questo è altro discorso,ok?
Il film mostra subito quale è la direzione cara al regista:la macchina cinema,la tecnologia,la visione.L'occhio e la vista sono gli elementi fondamentali.Occhi che hanno visto come quelli di Sam,ma che sono ingannati dalla visione,gli occhi della vittima,(la soggettiva della ragazza che fuma la sigaretta a letto e poi viene aggredita dall'assassino),l'occhio dello spettatore che per la prima volta o quasi vede scene di violenza in diretta e senza veli.La confusione tra memoria soggettiva ed eventi reali.La fragilità della realtà.
Il cast è ottimo:Tony Musante,Enrico Maria Salerno-i due lavoreranno insieme nello splendido Anonimo Veneziano-Mario Adorf nel ruolo piccolo e gustoso di un pittore particolare.Sceneggiatura di ferro,cosa che da Suspiria in poi gli interesserà sempre di meno,perchè totalmente preso dal cinema come arma letale e di disturbo,lo schock e la visione potente e travolgente, regia incalzante.Un capolavoro.


2)Dopo il grande successo meritatissimo del primo capitolo,ecco la seconda parte della trilogia degli animali.Credo che sia anche il suo capitolo più debole,anticipatore forse di certe debolezze che poi con il tempo prenderanno la mano.Nondimeno ci troviamo di fronte a un signor film come si deve.Nella sceneggiatura interviene anche l'aiuto di Dardano Sacchetti,il responsabile dei successi fulciani, e il cast è davvero di primissimo ordine :Karl Malden,James Franciscus,Catherine Spaak.Questa volta più che la vista è l'udito la componente importante,ma questo elemento è a mio avviso poco sfruttato.Un uomo passeggia con la nipotina che vive con lui,poichè è rimasta orfana.Sentono due tizi litigare in macchina.Qualche giorno dopo alla stazione un uomo viene assassinato,gettato sotto il treno.Sarà l'inizio di una serie di delitti legati a un centro per lo studio del dna.Infatti pare che abbiano scoperto che tutti i delinquenti abbiano una struttura molecolare,del dna uguale.
In questo film si punta a uno stile da una parte più convenzionale,dall'altra si apre a una serie di delitti più evidenziati.La faccia dell'uomo che si scontra violentemente contro la locomotiva,gli strangolamenti violenti e disturbanti.La fine del cattivo che precipita dall'ascensore tagliandosi le mani sulle corde.
La novità forte e potente è senza ombra di dubbio quella del lato scientifico,la natura del male e queste cose.Innovativo al massimo per i tempi,tuttavia non ha la forza del primo episodio.Ha però elementi ironici,già presenti nella prima pellicola.Poi si sarebbero persi con il tempo.


3)QUATTRO MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO.

Si riprende alla grande con questo piccolo gioiello perduto.Infatti quanto pare la copia è andata persa,distrutta.Per fortuna invtervengono altri fattori e così possiamo gustarci questa notevole lezione di cinema.Le lungaggini del capitolo successivo sono bandite per dar più spazio all'azione e al mistero.La regia di Dario qui comincia a sperimentare forte,come l'inizio con la soggettiva dal buco della chitarra, e il cuore che pompa.
Roberto è un batterista abbastanza affermato.Da tempo è seguito da un uomo.Un giorno lo affronta e quello disgraziatamente muore.
Qualcuno ,con la faccia nascosta da una maschera di pupazzo,però ricatta l'uomo.Alcuni delitti legati alla sua facenda lo porteranno poi a scoprire l'atroce verità.
La pellicola più grottesca e ironica di Argento.Dai personaggi di Diomede e il Professore,interpretati da un insolito Bud Spencere reduce dei western , e Oreste Lionello..La scena ambientata durante la fiera delle bare è un piccolo e forte capolavoro di comicità grottesca e satira di costume.Anche qui c'è l'elemento omosessuale,come sempre non ridicolizzato,ma reso come una parentesi di mancanza di violenza e aggressività,vittima della crudeltà altrui.Per i tempi,ripeto.non era facilissimo fare passaere certe cose.La tecnica del regista qui apre la strada in modo davvero dirompente alle lezioni di grande e sublime virtuosismo che poi diventeranno per molto tempo il suo marchio di garanzia..Un incubo solo apparentemente legato al reale,ma che in realtà è la dimostrazione della forza del Cinema.Anche qui la vista,l'occhio è fondamentale.Tanto che scopriranno l'omicida grazie a una macchina che lettaralmente mette su video le ultime immagini delle vittime.
In questa pellicola riprende i suoi temi della donna come vittima   e come carnefice e della struttura famigliare come luogo di tormenti,pazzie,creazione di folli omicidi.
Un bellissimo film.Assolutamente
Ok,le armi sembrano buone.A domani,per altri film del nostro amato Dario!

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