Punizione.
Redenzione.
Questo è il passaggio obbligatorio per riparare ai tuoi errori, o per purificarti dai tuoi peccati. Lo so, non sono cose belle da sentire. Non ora. Non di questi tempi. Tu vorresti passare alla parte più indolore, subito.Ti capisco amico, davvero. Voglio dire, lo vedi anche da te, qui è pieno di bimbetti e bimbette che sono liberi/e di fare e dire tutto quello che vogliono. La loro soddisfazione e la loro voglia di trasgressioni sempliciotte va alimentata. Non parliamo più di responsabilità, di scelta. Figurati tutta quella storia sulla colpa. Colpa che puoi superare attraverso una punizione e poi sei pronto per essere perdonato. Questo vale per ogni nostro errore. Dal più lieve al più orribile.
Joe crede in questo. Si è preso la colpa, è stato punito con sei anni di galera e la perdita della sua famiglia, ora cerca la sua redenzione. Solo che c'è un piccolo problema: non esiste nessuna redenzione, amico. Lo so dovremmo dirlo fin dall'inizio ma sai... Così ci divertiamo di meno. Joe tenterà di ritrovare l'amore delle figlie, di farsi accettare dalla madre, stare fuori dai guai. Ed ogni volta che pare farcela, stai pur certo che noi faremo in modo che le cose vadano male. Malissimo.
Penso che l'invenzione del libero arbitrio sia una cosa molto divertente. Ti scarichiamo le colpe dei nostri casini, quando- evidentemente ubriachi- vi abbiamo creato. Così per ridere, una idea brillante dopo una sbronza.
Bè, Joe ce la mette tutta. Non è semplice per un ex poliziotto - drogato e corrotto- riuscire a mettersi sulla strada giusta. Sopratutto se i tuoi ex complici ti trascinano con loro nel fango e gli altri ti vogliono morto.
L'uomo non ha più scelte ma solo illusioni. Trova una donna che l'ama ma quello che potrebbe sembrare una nuova occasione non ha gli effetti desiderati.
Il mondo è un piccolo paese dove tutti si conoscono. Un posto in cui la violenza e la morte non ti danno respiro. Sopratutto se sei un tipo debole , qualunque, se non hai un piano di riserva.
Il film, tratto dal romanzo di David Zeltserman, narra la via crucis di un povero diavolo. In un mondo pressoché indifferente, dominato dalla violenza. Un mondo incapace di amare, che si abbandona alla vendetta e all'omicidio come rimedio per i danni fatti o subiti.
Come se noi umani fossimo delle pedine in mano al destino e a dio, i quali sghignazzano mentre noi ci illudiamo di trovare una salvezza.
Non c'è nulla di originale in una storia simile, ma c'è una lezione sulla sofferenza, sul dolore, sull'impossibilità di essere padroni delle nostre vite, eppure di come sia importante scegliere e battersi per dar concretezza alla nostra illusione di felicità.
Nel cast troviamo voti noti della tv e del cinema di qualche decennio fa, come ad esempio Gary Cole o Robert Foster ( davvero bravo in questo film). Joe invece è interpretato da Nikolaj Coster-Waldau, noto per la sua partecipazione alla serie Il Trono di Spade, ma che io ho amato moltissimo in quel piccolo e meraviglioso film che è Second Chance di Susan Bier.
In ogni caso, se le storie nere, gli anti eroi, dovessero piacervi... Guardate questo film, merita!
Nessun commento:
Posta un commento