"La Rivoluzione d'Ottobre ha rappresentato uno straordinario sogno di riscatto. Oggi si liquida quell'esperienza storica con troppo semplicismo. Fu un'esperienza grande e terribile. Furono commessi errori, furono consumate tragedie, ma dietro c'era un'idea di umanità nuova che certo non meritava una fine così ingloriosa, per mano di due cialtroni, due piccoli borghesi come Gorbaciov e sua moglie. Hanno distrutto una cosa seria per lasciarci un cumulo di macerie."
Ecco cosa pensava Mario Monicelli della rivoluzione d'ottobre e della SSSR.In poche frasi ha saputo descrivere tutto:l'entusiasmo,le conquiste,la gioia,la caduta,la disperazione,i ricordi distrutti e svenduti dai piccoli uomini e donnette a seguito.Questo ovviamente non vale solo per quello che noi ostinatamente consideriamo la migliore invenzione dell'umanità,il comunismo,ma anche per il cinema.Cosa ci ha donato in tanti anni di lavoro Monicelli?La grande tragicommedia popolare.E non roba da poco,da guardare con sufficenza.Era cattivo senza urlare ogni due secondi:"ehi ,mamma guarda come sono cattivo!",ma con quel cinismo figlio disperato di una certa malinconia,di uno sguardo sarcastico e dolceamaro sul mondo e sulla nostra Italia.Tra i maestri della nostra commedia è quello che io reputo il migliore.Certo non ha i momenti sublimi e surreali di Scola e nemmeno la zampata e il graffio di un Risi,ma ha una sua "misura" il saper dosare bene tanti elementi che poi narrano l'epopea di un universo,un'epica che non è quella pachidermica e patetica di un Tornatore,ma quella a bersaglio uomo.Nel mirino ci siamo noi,poveri cristi mediocri che non vogliamo accettare la vita che ci hanno dato.Non abbiamo i mezzi,non siamo quelli nati sotto la stella del se po 'ffa.Gente con progetti,sogni,imprese,che sia il colpo della vita come i SOLITI IGNOTI,o impresa di cavallieri erranti come L'ARMATA BRANCALEONE.
Monicelli ha raccontato la Grande Guerra mostrando la vita in trincea,facendo antiretorica vera,urgente,necessaria,con l'eroismo che non si presenta in pompa magna con la fanfara e le autorità religiose,militari,civili.No,un eroismo umanissimo che nasce dalla codardia sana di chi vuole salvarsi.Non cercano scioccamente la bella morte delle barricate e del monumento per i posteri,col cazzo!Eppure sono questi due uomini così mediocri e normali,così semplici,ma mai dicasi MAI semplicistici,che riscattano tutti i davide viganò der monno 'nfame-come dice il poeta antonello-perchè quella sarebbe la nostra fine reale,l'ultimo capitolo del romanzetto in offerta speciale che è la nostra vita.Però che bella!E che gioia quel :"mi te disi nient facia de merda",il ruspante dialetto milanese strappato dai fighetti del terzo sesso della moda e ai maneggioni del troiame reale.
Monicelli parla di noi.Ha raccontato quello che è la mia classe,quella operaia con una partecipazione straziante,severa,dignitosa,e disperatamente allegra che ancora oggi non posso che commuovermi guardando il film capolavoro sempiterno che si chiama I COMPAGNI.Esattamente come lo stesso sentimento lo devo a Petri e al suo La Classe operaia va in paradiso.
In questa pellicola ambientata a Torino sul finire del 1800,il regista ci racconta l'epopea eterna della lotta delle classi meno abbienti per ottenere quello che è il suo diritto:produrre per loro e per lo stato,e non per poche famiglie di parassiti del cazzo.E in più ,siccome Monicelli non bleffa,ti racconta anche il collaborazionismo dei proletari ,disperati e impauriti,di chi si vergogna delle origini operaie della famiglia,delle contraddizioni e illusioni,ma non per dire:state a casa,cazzo c'è Fiorello va tutto bene!No,ma per una sorta di pudico amore nei confronti del popolo,un continua,ritenta,anche se hai sbagliato.
Monicelli ha narrato benissimo anche la vecchiaia con il suo Amici miei,struggente parabole grottesca e amarissima sulla vita che se ne va e la paura di trovarsi anziani a contatto con la morte.
Era questo e tanto altro ancora,almeno questo è il mio pensiero su di lui:Grande Narratore del Popolo.Senza essere volgarmente sciatto,squallido,stupido,come gli eroi della merda cinepanottesca e nemmeno senza eccessivi intellettualismi utopistici sul popolo che comanda,lotta,eccetera eccetera.
Ha lavorato per noi,e ci ha reso -per lo spazio di un film-coscienti e migliori
GRAZIE MARIO!
Intervista a Monicelli
http://www.youtube.com/watch?v=Vh6ofHiA8uQ&feature=fvst
la grande guerra
http://www.youtube.com/watch?v=-tavJaJMtU8
i compagni
http://www.youtube.com/watch?v=W3fc5LhHWos
un borghese piccolo piccolo
http://www.youtube.com/watch?v=Zz_l4c_qEs4
i soliti ignoti
http://www.youtube.com/watch?v=Vh4Oxnos_yw
totò e carolina
http://www.youtube.com/watch?v=m9KhUkXx-tI
questo è CINEMA
martedì 29 novembre 2011
MARIO MONICELLI,REGISTA
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8 commenti:
E' proprio questo che manca ai registi italiani contemporanei che affrontano un genere così difficile come la commedia: il renderci coscienti senza fracassarci le palle. E ti pare poco?
eh no!Anche perchè a parte qualche caso isolato,vedi ad esempio Giorni e Nuvole un vero capolavoro,poi il resto sono frignate borghesi pseudo esistenzialisti o puttanate alla moccia
Rabbrividisco quando qualcuno dopo aver diretto una commedia dice che "giravo pensando ai padri del genere e questo è un omaggio"robe con Fabio Volo,tipo..ma va..
Devo necessariamente recuperare gran parte del cinema italiano, i film di Monicelli che ho visto sono stati visionati in un periodo di minor consapevolezza filmica e sociale, da rivedere tutti !
eh,monicelli merita!Veramente è un Grande Narratore Popolare.
Ti dirò:Scola,Monicelli,Risi,sono la sacra trinità della miglior commedia nazionale
Monicelli è stato uno dei massimi registi del cinema italiano. Indimenticabili titoli come La grande guerra, L'armata Brancaleone, I soliti ignoti, Amici miei giusto per citarne alcuni, hanno reso grande il nostro cinema.
Bello l'articolo che hai dedicato al grande maestro.
Ciao!
Francesco
grazie!
egli è veramente patrimonio culturale del nostro paese e poi sostengo i registi come lui:popolari,ma mai svaccati e rozzamente popolani,reazionari da 4 soldi
Ho visto oggi per la prima volta "Amici miei".
Film straordinario.
C'è tanta di quella malinconia in questo film che parlare di commedia è riduttivo, la stessa malinconia e nostalgia che, a mio avviso, sono proprie della vita di chi riflette sulla temporaneità, sul tempo che sfugge, inesorabile. Dove si ride, si ride di gusto, senza eccessive volgarità.
Gli attori sono tutti in stato di grazia, ma proprio tutti. Philippe Noiret e Tognazzi sono leggendari, le espressioni di Celi mi fanno morire dal ridere ad ogni scena, Blier rappresenta tutta la nequizia dell'italiano medio, senza però che ci sia il bisogno di fare 40 inquadrature per capirlo...
E il tema musicale ? Vogliamo parlarne ?
musica splendida,storia leggendaria,grandissimi attori
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