7 anni di gestione, tra scrittura e ricerca di finanziamenti, per portare sullo schermo uno dei migliori esordi cinematografici degli ultimi tempi.
L'idea nasce per caso. Un giorno il regista e co-sceneggiatore del film, si trova a casa di un amico. Dal pianerottolo del pieno superiore arrivano le voci di due donne anziane. Chiedendo informazioni all'amico che lo stava ospitando venne fuori che erano due vedove, le quali erano solite tenersi compagnia tenendo aperte le porte dei loro appartamenti per parlarsi e tenersi compagnia. Questa è una delle idee alla base del film. L'altra l'ho trovata assai commovente e sposa la mia idea di cinema .
Non compreso bene in che modo, ma Meneghetti durante l'incontro con il pubblico al cinema Stensen di Firenze (dove ci siamo recati ieri pomeriggio io e mia moglie) ha spiegato che l'opera voleva in un qualche modo porre rimedio ad alcune cose successe a persone a cui lui era particolarmente affezionato
Ecco, il cinema serve a questo :riparare i torti della realtà. Dare agli sconfitti non solo la vittoria, ma la gloria. Distruggere i figli di puttana che ci comandano da decenni, far fare una bruttissima fine ai criminali che vivono indisturbati la loro esistenza. Questo per me dovrebbe fare il cinema e la letteratura. Non metter in scena il vero, la realtà, ma andare oltre. Potremmo definir questa cosa una consolazione, un atto di pietà umana, sia mai! Andrebbe contro a tutti quegli esseri aridi che amano il pessimismo e peggio ancora il cinismo comodo e da poco, perché così si illudono che ogni cosa faccia schifo, non solo loro.
Un amore lungo venti anni.
Venti anni in cui una persona è divisa tra una vita di moglie, madre, per convenzione, mentre il suo corpo, l'anima, i ricordi, appartengono a un'altra donna.
Quest'ulima decide di vivere in un appartamento vicino, aspettando il momento in cui potranno ritornare nella città che è stata testimone del loro primo incontro. La libertà prepotente e arrogante, animata dalla passione, che pretende da una persona incapace di gestire a pieno una confessione che sa potrebbe far male a qualcuno, non può che generare una rottura. Rabbiosa, dura, feroce. Come sono i litigi a volte tra persone che si amano.
Persone che si amano, sia chiaro. L'amore è un linguaggio universale, quando è sincero, vero, voluto a ogni costo. Che siano una coppia etero o una di lesbiche. Come in questo caso.
Due donne anziane, legate da un fortissimo sentimento. Profondo, eterno, che è alimentato anche da sensi di colpa, di lunghissime attese, programmando un futuro che forse non ci sarà mai
Due, racconta non tanto dello sguardo degli altri, ma del nostro. Di come non si possa scappare a quello che siamo, proviamo, pur passando attraverso paure e colpe, o combattendo con forza anche eccessiva, pur di far trionfare il nostro amore.Perché in un mondo che ci abitua ad essere soli, ad essere degli "uno" scontenti, infelici, arroganti nel volere che gli altri accettino i nostri capricci da bimbi troppo cresciuti; questo film ci ricorda quanto sia importante essere in due. Quanto la coppia, più anche della famiglia, sia fondamentale. Come sia ingiusto, penoso, squallido che una persona dopo aver amato così tanto, per una orribile convenzione sociale, a un certo punto non conti più nulla. Proprio mentre l'altra ha così bisogno della nostra presenza. Mi chiedo quelli che non accettano l'omosessualità, se conoscono essa solo per i film porno che vedono, oppure si siano mai sforzati di cogliere la bellezza, la purezza in ogni relazione sentimentale. Perché il dolore che provi quando hai paura di perdere l'amore della tua vita è uguale per tutti.
Per cui un film che parla di coppia, di legami fortissimi che a un certo punto si frantumano. Un film sul coraggio di vivere con forza l'amore, che dona a tutti i personaggi sullo schermo una loro piccola verità. In realtà anche certi comportamenti vissuti come negativi, a mio avviso, non lo sono per nulla. Perché un amore clandestino va a toccare anche i punti delicati di persone che hanno ricordi, affetti, momenti di puro amore. Per cui significa che in nome del nostro amore, con egoismo, rechiamo dolore agli altri. Il figlio di una delle due, in questo caso non è affatto negativo.
2 commenti:
Mi ha spezzato il cuore.
Dovrei rivederlo.
Sinceramente, a casa, mi sono così commosso da non seguire a dovere.
Io l'ho vissuto più come un thriller. Attento ai rumori, al progredire della rabbia della protagonista. Sì, un film bellissimo. Tenendo conto che si tratta anche di un debutto.
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