Ho appena concluso un ottimo corso sul cinema di Dario Argento. Abbiamo analizzato e ripassato tutte le sue opere, riflettendo sul suo periodo di maggior prestigio, il successo e questi ultimi, turbolenti anni. Per quanto mi riguarda penso che egli abbia dato il massimo quando il suo cinema era un esperimento visivo permanente.
L'incubo, il delirio, il furore estetizzante, il cinema come macchina di tortura dei sensi e allo stesso tempo di totale appagamento visivo/uditivo. Questo è il lavoro importante fatto da Dario Argento non solo sul genere thriller/horror, ma sul cinema in assoluto.
Fino al 1983, quando uscì Tenebre, che è un omaggio a sé stesso, alle sue tematiche e ai suoi vezzi di regia, tuttavia ancora proiettati verso uno sguardo altro e innovativo. Il ritorno al "giallo", ma con il furore visionario dei due horror precedenti( quei capolavori che rispondono al nome di Suspiria e Inferno). Negli anni 80 si concretizza la gloria di Dario Argento; Phenomena è il massimo esempio.
Il film è ambientato nelle fredde e tormentate dal vento, lande svizzere. L'atmosfera è opprimente, inquietante e ambigua, come se potesse influenzare e guidare le gesta del maniaco omicida autore di numerosi delitti e ancora a piede libero. In questo clima e posto, tutt'altro che sereno, arriva la giovane Jennifer. Costei è figlia di un notissimo attore, Paul Corvino, impegnato nelle riprese di un film. La ragazza si trova completamente sola in un ambiente severissimo e con le compagne che la maltrattano poiché ella soffre di sonnambulismo. Ls solitudine è la vera protagonista di questo film, in realtà essa è presente anche in altre pellicole del regista romano, ma qui ci troviamo di fronte a una sua visione più umana, quasi tenera. Cosa alquanto insolita per una pellicola argentiana.
In questa pellicola mi par che vi sia uno sforzo per donare un certo spessore ai personaggi e alle loro relazioni/dinamiche. Jennifer è una ragazza sola, abbandonata da genitori assenti, lontani, impossibile da raggiungere sia fisicamente che affettivamente. Lei è un personaggio sfaccettato, come lo sono gli adolescenti, ora fragile, altre volte arrogante, una sorta di eroina in una delle tante favole scritte da Dario Argento, ma in sospeso tra candore virginale e comportamenti spesso fastidiosi di una persona che sta cercando il suo posto nella vita e lo vuole difendere. Inoltre c'è anche il meraviglioso rapporto tra il personaggio del professore bloccato su una sedia a rotelle, interpretato da un ottimo Donald Pleasence- il professor McGregor- e una scimmia che lui ha addestrato per dargli una mano, per le cose più pratiche, ma che in sostanza è un rapporto di grande amicizia, quasi padre e figlia.
Ora, non prendetelo per un film sentimentale eh! No, niente di più errato. Phenomena è un thriller/horror di grande impatto visivo e di ferocissima violenza. I corpi vengono squartati, c'è un insistenza verso la visione della putrefazione dei cadaveri, i delitti messi in scena sono come sempre assai sadici. L'opera spinge lo spettatore in un non posto, dove c'è sempre un forte vento, le vittime sono sole e alla mercé delle violenze dell'assassino, un mondo dove la protagonista ha il potere di dialogare, in un certo senso, con gli insetti, che in un certo senso sono i veri- ed amatissimi- protagonisti di questa splendida pellicola.
A mio avviso tutto funziona qui: la storia, i personaggi, la colonna sonora dei Goblin, il montaggio di Franco Fraticelli, una bravissima e giovanissima Jennifer Connely, al servizio di un film che ancora oggi regala brividi, raccapriccio, disgusto e tifo assoluto per la scimmia vendicatrice!
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